Armi ad alta tecnologia in Italia: una realtà ufficiale confermata dalla normativa in vigore
La declaratoria ufficiale di tutte le armi ad alta
tecnologia inclusi i sistemi di spionaggio militare previsti dal d.m.13.6.2003.
Rassegna stampa ragionata degli avvenuti usi ed abusi in situazioni di guerra,
rischio di commerci illegali e di impianti non consensuali da procedure
illecite: eventualità indirettamente confermate da testate ufficiali
autorevoli, persino filogovernative.
A volte,
per esigenze di salute ci si sottopone a cicli di terapia antalgica ed antinfiammatoria
di laser, tens, ultrasuoni ed onde d'urto, se per intensità oppure per
frequenza (sono due valori totalmente differenti) si incrementa la potenza, per
quanto di poco ed in sede medica con l'opportuna strumentazione finalizzata a
tal uopo, il dolore si manifesta ferocemente. Pertanto ed in questi casi i
fisioterapeuti e gli infermieri "abilitati" professionalmente
regolano sempre con vigile scrupolo ed attenzione le modulazioni da
"programmare" nella macchina. Inoltre la diversificazione della
modulazione è tarata sulla tipologia del disturbo di salute e sulla tolleranza
del paziente. Ancora maggiore è lo scrupolo adoperato per le applicazioni di
onde d'urto, che vengono eseguite solo ed esclusivamente dal personale medico
specializzando oppure specializzato.
Di contro pulsazioni a propulsioni alternate, elettrificazioni, dolori
brucianti e puntori, persino anche indotte alterazioni del ritmo cardiaco,
apnea notturna, infiammazioni, infezioni e molto altro, sono sintomatologie
dell'uso offensivo di tali risorse, cioè laser, ultrasuoni, onde e molto altro,
di armi in funzioni elevate sia per potenza che per frequenza.
Armi, che utilizzano a fine offensivo le risorse citate, esistono, se ne ha
conferma in Italia dal Decreto del 13 giugno 2003 intitolato "Approvazione
del nuovo elenco dei materiali d'armamento da comprendere nelle categorie
previste dall'articolo 2, comma 2, della legge 9 luglio 1990, n.
185",
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 25 luglio
2003, N. 119, il cui testo consta di ben settanta pagine riportanti descrizione
della tipologia fino alla robotica. Il decreto in essere veniva firmato da:
on.le Martino, Ministro della Difesa; on.le Frattini, Ministro degli Affari
esteri; on.le Pisanu, Ministro dell'Interno; on.le Tremonti, Ministro
dell'Economia e delle finanze; on.le Marzano, Ministro delle Attività
produttive (1).
Tipologie,
usi, abusi e danni
Nell'allegato 39 bis del suddetto decreto compaiono alcune trattazioni
interessanti riguardanti gli agenti tossici chimici oppure biologici cap.7,
pagg.17-18; le apparecchiature elettroniche cat.11, pag.29; armi ad energia
cinetica cat. 12, pag.30; apparecchiature per la visione cat. 15, pag.33,
sistemi d'arma ad energia diretta cat.19, pag.38; robotica pag.46, ect. E'
quindi un dato di fatto, che tale tipologia di armi esistano; così come le loro
versioni portatili finanche commercializzate su internet, giacché la versione
primaria è più ingombrante; inoltre, ed anche purtroppo, è un triste dato di
fatto, che garantiscono l'impunità ai suoi possessori, ai suoi utilizzatori ed
ai ....padroni di casa, giacché queste armi agiscono "through wall"
ovvero attraverso le pareti.
I danni fisici inferti sono gravi ed infidi, poiché talune di esse
agiscono attraversando la superficie della pelle, senza lasciare alcun danno né
segno visibile, fiondando direttamente l'interno dell'organismo. Inoltre è
tuttt'altro né verosimilmente escludibile il commercio illegale di tali armi da
parte della criminalità organizzata nostrana, di cui autorevolmente riferisce
il periodico on-line "Gnosis - Rivista Italiana di Intelligence del
Sisde", con gli articoli "Le caratteristiche della criminalità
informatica: profili nazionali ed internazionali", di Carlo Sarzana di
Sant'Ippolito (2); "Cyberlaundering - Il riciclaggio del terzo
millennio", di Umberto Rapetto (3).
Seppure parzialmente, essendo aggiornato al novembre 2001, dei danni procurati
da tali armi, oltre che di altro, documenta un libro "Le nuove
guerre" , curato da Umberto Rapetto e Roberto Di Nunzio, edito dalla Bur
Rizzoli Rcs libri. Un breve inciso su uno degli autori: Umberto Rapetto è stato
colonello della Guardia di Finanza, alla guida del Nucleo Speciale Frodi
Telematiche, oltre che giornalista ed impegnato in molte altre attività, tra
cui la docenza universitaria (4 e 5). Nel descrivere tali armi, considerate
generalmente "non letali", lui dissente e riproduce su schema alcuni
degli effetti inferti nell'organismo. Altro argomento trattato nel capitolo
"Il cervello nel mirino" pertiene il controllo mentale ed il lavaggio
del cervello comunemente denominati "mind control", mentre il secondo
"brainwashing": ne vengono descritte le tecniche di manipolazione
mentale contro la volontà del soggetto, in contraddizione alle sue convinzioni
morali; i metodi usati e le dinamiche di azione, nonché i mezzi. Va precisato,
che il testo è ormai fuori commercio ed è acquisibile attraverso il prestito
bibliotecario anche interregionale.
Sull'uso corrente delle armi ad alta tecnologia va
menzionato anche un articolo, ancora rintracciabile attraverso internet,
scritto da Federico Dal Cortivo e pubblicato da "Il Sole 24 Ore" il
30 maggio 2010 (6). In sintesi e schematicamente ecco gli argomenti trattati:
1) il ricorso a tali armi nel Vicino Oriente; 2) analisi portata a termine dal
Dipartimento alla Difesa Usa sulle reali esigenze d'uso di tali armi; 3) armi a
colla già utilizzate in Somalia nell'operazione "Restore hope" nel
1995; 4) uso del laser a puntamento; 5) armi acustiche utilizzanti gli
ultrasuoni offensivi dei centri d'equilibrio dell'organismo; 6) armi a
radiofrequenza usanti radiazioni elettromagnetiche in grado di procurare
attacchi di epilessia; 7) basse frequenze capaci di produrre istamina da parte
delle cellule cerebrali con l'esito di indurre stato di sonnolenza oppure sonno
profondo; 8) ads - active denial technology in grado di bloccare accessi
stradali; 9) studi in corso sull'uso del laser-plasma compromettente la
funzionalità di un motore d'auto; 10) laser ultravioletti paralizzanti esseri
umani; 11) armi a microonde causanti danni permanenti fisici fino al sistema
immunitario: 12) la realistica possibilità dello studio, dello sviluppo e del
ricorso a tali armi "in barba ai vari trattati e convenzioni
internazionali".
"Minaccia virtulale, pericolo concreto", a firma di Umbero
Rapetto, è il titolo di un articolo apparso nel gennaio-aprile 1997 (7)
sul periodico on-line del Sisde "Gnosis", i cui argomenti principali
trattati pertengono: 1) il remote crime ed il cybercrime sono due realtà
seriamente preoccupanti, in quanto i delitti possono essere compiuti da un
luogo differente da quello in cui si manifestano ed in questo modo la
criminalità si pacifica in questo nuovo mondo reso possibile da reti
telematiche e connessioni virtuali, in entrambi i casi l'impunità sarebbe
assicurata; 2) armi a radiofrequenza (Rfw radio frequency weapons) ed armi ad
emissione mirata di energia (Dew directed energy weapons) capaci di bloccare
auto ed apparati in funzione. Sempre dalla stessa autorevole rivista del Sisde
rimarchevoli sono altri articoli, prima di affrontare la grave violazione delle
tecniche di manipolazione e condizionamento mentale, peraltro in modo
fraudolento sulla vittima prescelta ed inconsapevole.
Tecniche invasive
Nel 2009, nell'articolo intitolato "La biometria a difesa
dell'identità" (8), l'autore Antonio Teti scriveva tra l'altro:
"la ricerca ... ha come obiettivo quello di creare uno scanner in grado di
analizzare gli schemi delle attività cerebrali dell'uomo ..: identificazione
dell'individuo... e i livelli di alcuni parametri riconducibili alle
funzioni cerebrali (paura, eccitazione, stanchezza, ect.)" . più avanti spiegava,
che alcuni volontari si erano sottoposti a dei test "grazie a particolari
strumenti" misurando in tal modo l'attività elettrica del cervello. Poi,
tutti i dati acquisiti venivano memorizzati all'interno di un Rfid - radio
frequency identification, ovvero microprocessori impiantati nei volontari ...
per sperimentazioni sull'identificazione facilitata. Quale commento urgente
insorge il grave problema delle violazioni dei propri dati, da chi è detentore
di un sistema di decodifica dei dati contenuti nello stesso microprocessore.
In un altro articolo scritto dallo stesso autore e pubblicato nel 2008 ancora
su Gnosis, dal titolo "Microchip nel cervello - privacy a rischio"(9)
l'esordio dell'esposizione riguarda il tema della comunicazione con il pensiero
e la lettura del pensiero, più avanti riferisce di studi applicati alla ricerca
per la codifica delle onde Emf (electromagnetic frequencies) generate dal corpo
umano ed intercettabili con strumentazione adeguata. Per tali studi sarebbero
stati sperimentati dispositivi innovativi come l'Emf brain stimulation, il
Remote neuronal monitoring (Rnm) e l'Electronic brain link (Ebl). Precisa, che
l'Emf è stato progettato per gli studi neurologici, quindi in campo medico.
Tali esiti di ricerche sono state classificate dalla Nsa come radiazioni
intelligenti meglio identificate come "informazioni elettromagnetiche
involontarie e diffuse nell'ambiente non radioattive o nucleari".
Tale dispositivo, qual è l'Emf, opera su una banda di frequenza interagente con
il sistema centrale dell'uomo; inoltre parrebbe, che dal punto di partenza
medico, foriero di tali ricerche, l'applicazione di questo sistema abbia
trovato applicazione da parte dell'Aeronautica militare statunitense per la
ricognizione del campo di battaglia nel corso della campagna irachena! Si
ribadisce e si sottolinea: da uno studio medico ad un'applicazione militare.
Il Remote neural minitoring (Rnm) lavora in sinergia con l'Emf al fine
di decifrare il pensiero umano. L'autore rimarca quanto segue: "considerato
che un pensiero generato dal cervello utilizza campi bioelettrici, è possibile
attivare degli analizzatori di segnali elettromagnetici che possono consentire
la traduzione in linguaggio verbale del pensiero. Non solo! Il sistema Rnm è in
grado di inviare segnali codificati anche alla corteccia uditiva del sistema
nervoso in modo da permettere, ad esempio, la trasmissione audio senza
l'ausilio dell'orecchio (comunicazione diretta con il cervello)". Al
termine viene riportato un utile schema di funzionamento dell'Emf brain
stimulation. In chiosa rileva il rischio, che tale tecnologia possa cadere
nelle mani sbagliate per usi criminali.
Altro articolo del medesimo periodico e dello stesso autore, dal titolo
"La persuasione nell'era digitale" analizza le fasi di
condizionamento psicologico sociale messe a punto da uno studioso statunitense
del Department of Psychology della Central Washington University.
In internet è già disponibile n elenco dei brevetti statunitensi (10) afferenti
microdispositivi oppure biochip inseribili, meglio dire impiantabili
fraudolentemente nell'organismo umano ed atti a modificare gli stati della
coscienza umana, come la percezione, la memoria, la sessualità ed altro, anche
in stato di deprivazione sensoriale esistono e da tempo. La lettura è
terrificante, perché se esistenti, di contro sono del tutto ignoti i protocolli
medici seguiti a tutela dei malcapitati ed affatto volontari pazienti. Va
precisato, che le dimensioni di un biochip non raggiungono quelle di un chicco
di riso... quindi non facilmente individuabile ad occhio.
Mass media e deontologia medica
Una breve carrellata sull'argomento trattato dagli organi di stampa più comuni lascia scorgere dell'ordinarietà dell'argomento
"uso dello studio del cervello" e degli apporti tecnologici in sede
protesica:
- come funziona il cervello, su Focus 2001;
- il computer ci riconosce dalla voce, su Focus;
- gli straordinari poteri dell'intuizione, su Focus luglio 2010;
- l'età bionica, la fusione tra uomo e macchina, su National Geographic,
gennaio 2010 (11) (riguardo questo articolo non può sfuggire all'attenzione la
pagina illustrante "l'orecchio connesso", essendo esaustiva e
chiarificatrice dei microscopici impianti nonché delle loro componente
all'interno della testa);
- così il cervello comunica dal coma, su La Repubblica, 5 febbraio 2010 (12).
Sullo studio del cervello si moltiplicano gli ambiti e gli sconfinamenti ... lo
stesso valga per il tentativo di fare informazione scientifica attraverso la
stampa: certo, non è questa la sede per analizzare il rapporto tra scienza e
vera informazione, semmai l'intento è quello di fornire squarci di visione
coerenti al presente articolo, nella trattazione difficile e controversa di
temi etici.
Sul settimanale "A" del 6 maggio 2010 appariva un articolo sul data
mining, ovvero il ricorso allo studio dei sistemi algoritmici per la previsione
degli atteggiamenti e comportamenti umani; di tale nuova specializzazione esiste già tanto di disciplina che di
cattedra, il cui titolare è Fabio Nalucci all'università di Milano (13). Tutto
ciò è di grande utilità per la pubblicità ed il marketing, seppure l'ambito
originario di applicazione sia stato quello del crime prevision, ovvero
previsione del crimine.
Anche in questo caso però ci si pone di fronte alla violazione del principio
della privacy, con un dettaglio ed un interrogativo fondamentale: si è giunti a
tali esiti di studi attraverso quali protocolli sulle cavie? Da porsi è lo
stesso quesito per gli altri due esiti scientifici, di cui si ha notizia il 12
marzo 2010, il 21 maggio 2010 ed il 16 gennaio 2010.
Ancora prendendo spunto dal sopramenzionato libro "Le nuove guerre"
di Umberto Rapetto, più precisamente dal capitolo "Il cervello nel
mirino" si descrivono le tattiche utilizzate per minare l'autodeterminazione
e la volontà della persona attraverso modalità coercitive improntate
all'insegna della più assoluta violenza, con modalità e tappe progressivamente
più invasive della sfera individuale e lesive del suo codice morale. Di fatto
si tratta di programmi per modificare i comportamenti del soggetto preso di
mira: questo è il "mind control", il controllo della mente. Age
regression, amnesia ipnotica, sleep deprivation sono soltanto alcuni dei metodi
usati a tal uopo ed in una complessa sinergia di mezzi sofisticati, che include
armi psicotroniche, droghe e .... totale perdita di consapevolezza del
malcapitato. Nel sopramenzionato elenco dei brevetti si implicita tale ricorso
al condizionamento mentale.
E poi il cervello umano è sensibile alle onde elettromagnetiche di bassissima
frequenza, cioè può essere alterato mediante variazioni di frequenze: microonde
elf (extremely low frequency), vlf (very low frequency) ed lf (low
frequency). A tale riguardo, tutt'altro che impossibile è la rilevazione delle correnti
elettriche circolanti attraverso i neuroni del cervello, l'induzione di altre
correnti per alterare le funzioni cerebrali tutte e/o anche temporaneamente (le
ricerche pertinenti le neuroscienze sono spregiudicatamente molto più avanzate
delle sparute e talvolta persino ridicole notiziole a mezzo stampa) non è un
tabù. Supporre un meccanismo di interferenza costruttiva, ovvero la creazione artificiosa
di campi elettromagnetici idonei a captare le onde cerebrali e/o ad interferire
con esse è più che realistico, anche scoprendo prese ed interruttori in casa
della vittima predestinata e porre nelle immediate vicinanze "ponti"
stabilizzatori per fermare e confermare le frequenze siano esse naturali, che
indotte oppure interferite.
Ancora, per psicotecnologie si intendono quei sistemi usati all'accesso diretto
al subcosciente, per esempio lo psico-zond si basa sull'analisi matematica del
comportamento di un individuo e delle sue risposte fisiologiche conseguenti a
dei stimoli semantici presentati allo stesso e tuttavia non percepiti a livello
conscio; la psicocorrezione è la modifica coercitiva del comportamento del
soggetto scavalcandone la volontà e la consapevolezza, includendo l'ingiunzione
di comandi imperativi. Tutto ciò avviene in assenza di veglia e di
consapevolezza della vittima, in concomitanza di abusi fisici, in sede
chirurgica e persino con violenze anche sessuali, strutturati al programma
cosiddette di controllo mentale.
Un esempio estremo di quanto descritto è il caso di Carole Rutz, una tra le
migliaia di vittime di programmi di "modifiche comportamentali"
indotte con mezzi e metodi affini a quelli sopradescritti, dalla stessa narrato
nel suo libro "A nation betrayed" (14).
Tortura e commercio illegale
La riferita esposizione descrittiva non vuole nè può esser esaustiva
per molte ragioni, la cui principale è l'immenso "parco" tecnologico
utilizzabile per perpetrare abusi di baria specie a danno della salute, la cui
insorgenza improvvisa di gravi patologie è esponenziale; nè le innovazioni vengono
sempre portate a conoscenza dell'opinione pubblica dati gli incommensurabili
interessi economico-finanziari e l'illegalità delle procedure adottate con le
sperimentazioni. A tale proposito sono meritevoli d'attenzione più che dovuta
due notizie pubblicate qualche tempo fa': la prima riguarda proprio "la
messa in guardia" del nostro Ministero degli interni su ricerche (15)
scientifiche dell'attività psichica svolte da Antonio Mereghetti, fondatore di
Ontopsicologia, che è stato indagato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza
italiano; mentre l'altra notizia afferisce ad un rapporto del 18 marzo 2010
elaborato da Amnesty International in cooperazione con Omega Reasearch
Foundation(16 e 17), centro studi specializzato, che ha reso noti la vendita ed
il commercio illegali di strumenti di tortura, con il coinvolgimento di alcuni
paesi, inclusa l'Italia.
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