Lo stato di polizia globale fa riferimento a tre dimensioni intrinseche.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
Innanzitutto, si riferisce all'esistenza di sistemi sempre più diffusi di controllo sociale di massa, di repressione e guerra promossi da gruppi dominanti per contenere la reale o potenziale ribellione della classe operaia globale e dell'umanità superflua.
In secondo luogo, si riferisce alla crescente dipendenza dell'economia globale dallo sviluppo e dalla diffusione di questi sistemi di guerra, controllo sociale e repressione semplicemente come un mezzo per trarre profitto e continuare ad accumulare capitale di fronte alla stagnazione - ciò che chiamo l'accumulazione militarizzata, o l'accumulazione per repressione.
E in terzo luogo, si riferisce all'emergere di sistemi politici che si avvicinano sempre di più a ciò che possiamo caratterizzare come il fascismo del XXI secolo, o nel senso più ampio, al totalitarismo.
La spinta verso uno stato di polizia globale risponde strutturalmente al tallone di Achille del capitalismo: la sovraccumulazione. L'economia globale produce livelli crescenti di ricchezza che la massa dei lavoratori non può consumare, data la polarizzazione sempre più acuta delle entrate mondiali. Aumenta il divario tra ciò che viene prodotto e ciò che il mercato può assorbire. Se i capitalisti non possono vendere (o "scaricare") i prodotti delle loro piantagioni, delle loro fabbriche e dei loro uffici, non possono realizzare profitti. Il risultato è crisi: stagnazione, recessione, depressione, sconvolgimenti sociali e guerra.
La globalizzazione ha avuto l'effetto di aggravare enormemente la sovraccumulazione. Il livello di polarizzazione sociale e disuguaglianza globale non ha precedenti. Nel 2016 l'1% dell'umanità più ricca controllava più della metà della ricchezza mondiale secondo l'agenzia di sviluppo Oxfam.
Questa estrema concentrazione di ricchezza significa che la classe capitalista transnazionale non può trovare sbocchi produttivi per scaricare le enormi quantità di eccedenze accumulate. La grande recessione del 2008 - la peggiore crisi dagli anni '30 - ha segnato l'inizio di una profonda crisi strutturale di sovraccumulazione.
Nella misura in cui il capitale si accumula senza possibilità di scaricare l'eccedenza in maniera proficua, i gruppi capitalisti premono sugli stati per creare nuove opportunità di profitto. Già all'inizio del 21° secolo, la classe capitalista transnazionale si è rivolta principalmente alla speculazione finanziaria insieme all'accumulazione militarizzata organizzata dallo Stato per sostenere l'accumulazione globale di fronte alla sovraccumulazione.
La sequenza di onde speculative nel "casinò globale" dagli anni '80 ha incluso: investimenti nel mercato immobiliare globale emergente che ha portato all'inflazione del valore degli immobili in una località dopo l'altra; diversi cicli di boom e debacle del mercato azionario; l'enorme aumento dei flussi di fondi di copertura (noti come hedge found), della speculazione valutaria e di tutti i tipi di derivati, da swap di debito, mercati a termine (Futures), obbligazioni di debito collateralizzate (CDO), schemi di piramide e schemi di Ponzi.
Ogni volta che l'investimento speculativo in un settore è esaurito, la classe capitalista transnazionale si rivolge semplicemente a un altro settore per scaricare l'eccedenza. Le mete più recenti sono state il sopravvalutato settore high-tech e le monete crittografate come il Bitcoin. Gli investimenti nel settore tecnologico sono passati da soli 17 miliardi di dollari negli anni '70, a 175 miliardi nel 1990, 496 miliardi nel 2000 e poi hanno raggiunto 674 miliardi di $ nel 2017. Inoltre, il Bitcoin è cresciuto di meno di 1 dollaro nel 2010, a 13 dollari entro la fine del 2012, e poi a 1000 entro l'inizio del 2017, solo per fluttuare vertiginosamente per tutto il 2017, raggiungendo i 17.900 $ nel dicembre dello scorso anno, un valore che non ha alcun rapporto con l'economia reale.
Il divario tra l'economia produttiva (cioè ciò che i media descrivono come "economia reale") e il capitale fittizio (cioè il denaro gettato in circolazione senza una base di merce o attività produttiva), ha raggiunto livelli sorprendenti. Ad esempio, il prodotto mondiale lordo - il valore totale dei beni e dei servizi prodotti nel mondo - è stato di 75 trilioni di dollari nel 2015. Nel frattempo, in quello stesso anno, la speculazione le valute girava intorno a circa 5,3 trilioni di dollari al giorno, e il mercato globale dei derivati è stato stimato in un incredibile $ 1,2 trilioni.
Ma questa speculazione finanziaria è una soluzione temporanea. Non può risolvere il problema strutturale del sovraccumulo a lungo termine mentre il trasferimento della ricchezza dei lavoratori verso la classe capitalista transnazionale contrae sempre più il mercato. La speculazione finanziaria ha i suoi limiti come soluzione, ma non l'accumulazione militarizzata.
Digitalizzazione e accumulo militarizzato
Indipendentemente da queste considerazioni politiche, la classe capitalista transnazionale ha acquisito un maggiore interesse per la guerra, i conflitti e la repressione come mezzo di accumulazione. Nella misura in cui la guerra e la repressione dello Stato vengono privatizzate, gli interessi di un'ampia gamma di gruppi capitalistici convergono attorno a un clima politico, sociale e ideologico favorevole alla generazione e al mantenimento di conflitti sociali, come in Medio Oriente, e verso un'espansione dei sistemi di guerra, repressione, sorveglianza statale e privata e controllo sociale.
Le cosiddette guerre contro la droga e il terrorismo, la guerra non dichiarata contro gli immigrati, i rifugiati e le cosche (e più in generale, verso i giovani poveri della classe operaia), la costruzione di muri di confine, centri di detenzione per immigrati, complessi di detenzione, sistemi di sorveglianza di massa e l'estensione delle società di sicurezza private e dei mercenari diventano tutti importanti fonti di generazione di profitti.
Un rapido sguardo ai titoli dei media americani nei primi mesi del governo di Trump illustra l'accumulazione militarizzata. Il giorno dopo la vittoria elettorale di Trump, il prezzo delle azioni di Corrections Corporation of America - la più grande società privata a scopo di lucro negli Stati Uniti per la detenzione di immigrati senza documenti - è salito del 60%, data la promessa di Trump di deportare milioni di immigrati. Un'altra società privata a fini di lucro che il governo statunitense subappalta per gestire centri di detenzione e voli charter per espellere gli immigrati, Geo Group, ha registrato un aumento del 300% del prezzo delle sue azioni nei primi mesi dell'amministrazione Trump.
Gli attacchi dell'11 settembre 2001 hanno segnato una svolta importante nella costruzione di uno stato di polizia globale. Il governo USA ha approfittato di questi attacchi per militarizzare l'economia globale, mentre altri stati in tutto il mondo hanno approvato leggi draconiane "anti-terroristiche" e allo stesso tempo le spese militari sono salite alle stelle. Il bilancio del Pentagono è aumentato del 91% in termini reali tra il 1998 e il 2011, mentre tra il decennio 2001-2010, i profitti dell'industria militare si sono quasi quadruplicati. A livello globale, le spese militari totali sono cresciute del 50% tra il 2006 e il 2015, da 1,4 trilioni a 2,03 trilioni di dollari.
Cruciale per lo stato di polizia globale è lo sviluppo di nuove tecnologie legate alla digitalizzazione e alla quarta rivoluzione industriale. Il settore dell'alta tecnologia è ora in prima linea nella globalizzazione capitalista e sta guidando la digitalizzazione dell'economia globale nel suo complesso. La tecnologia dell'informatizzazione e dell'informatica ci ha portato alle soglie di questa "quarta" rivoluzione, basata ormai sulla robotica, sulla stampa tridimensionale, sull'intelligenza artificiale, sull'apprendimento automatico, sull'internet delle cose, sull'informatica quantica e cloud, nuovi meccanismi di accumulo dell'energia e veicoli autonomi.
Questa digitalizzazione sta rivoluzionando la guerra e le modalità di accumulazione militarizzate organizzate dallo Stato, compresa l'applicazione militare delle nuove tecnologie e una maggiore fusione dell'accumulazione privata con la militarizzazione dello Stato. I nuovi sistemi di guerra e repressione resi possibili da una digitalizzazione più avanzata includono armi automatiche alimentate dall'intelligenza artificiale, come veicoli di attacco e trasporto senza equipaggio, soldati robot, una nuova generazione di droni, fucili a microonde che immobilizzano, attacco cibernetico e guerra informatica, identificazione biometrica, estrazione di dati di stato e sorveglianza elettronica globale che consente il monitoraggio e il controllo di ogni movimento.
Pertanto, la digitalizzazione rende possibile la creazione di uno stato di polizia globale. I gruppi dominanti applicano le nuove tecnologie del controllo sociale di massa di fronte alla resistenza della popolazione precaria e degli emarginati. La duplice funzione dell'accumulazione e del controllo sociale si gioca nella militarizzazione della società civile e nell'intersezione tra l'applicazione militare e l'applicazione civile di armi avanzate e nei sistemi di monitoraggio, tracking, sicurezza e sorveglianza.
Le aree verdi
La profonda riconfigurazione dello spazio facilitato dalla digitalizzazione si riflette nell'estensione globale delle cosiddette zone verdi. "Zona verde" si riferisce alla zona quasi impenetrabile che le forze di occupazione statunitensi hanno stabilito nel centro di Baghdad in seguito all'invasione dell'Iraq nel 2003. La zona verde ha fornito al centro di comando USA e all'élite irachena situate all'interno della città, una zona protetta dove sono rimasti immuni alla violenza e al caos che avvolgeva il paese.
Nuove aree verdi stanno ora emergendo nelle aree urbane di tutto il mondo. Questa suddivisione in zone comprende la gentrificazione, le comunità chiuse, i sistemi di sorveglianza e la violenza privata e statale. All'interno delle aree verdi, le élite e gli strati privilegiati di livello medio e professionale utilizzano servizi sociali privatizzati, il consumo e l'intrattenimento esclusivo. Possono lavorare e comunicare su internet e satellite chiusi sotto la protezione di eserciti, soldati, polizia e forze di sicurezza private.
Tra le aree verdi e la guerra aperta si trovano i complessi di incarcerazioni industriali, sistemi per il controllo degli immigrati e dei rifugiati, la criminalizzazione delle comunità emarginate, le campagne di pulizia sociale dei poveri e la scolarizzazione capitalista. In particolare, i media e gli apparati culturali dell'economia aziendale cercano di colonizzare la coscienza e minare la capacità di pensare criticamente al di fuori della logica del sistema dominante. Una cultura neofascista sorge attraverso il militarismo, la misoginia, la mascolinizzazione estrema e il razzismo.
La recrudescenza della crisi strutturale si tradurrà in una maggiore fusione dell'economia digitale con lo stato di polizia globale. La nuova tecnologia sicuramente aumenterà le fila dell'umanità superflua e imporrà anche una maggiore pressione competitiva sulla classe capitalista transnazionale, e quindi, la sua necessità di imporre forme di disciplina del lavoro più oppressive e autoritarie.
Stato di polizia globale e fascismo del XXI secolo
Il trumpismo negli Stati Uniti, la Brexit nel Regno Unito e la proliferazione di partiti e movimenti neofascisti e autoritari in Europa e nel mondo rappresentano una risposta di estrema destra alla crisi del capitalismo globale. I progetti del fascismo del 21° secolo cercano di organizzare una base di massa tra i settori storicamente privilegiati della classe operaia globale, come i lavoratori bianchi nel Nord e gli strati intermedi nel globale, che ora sperimentano una maggiore insicurezza e instabilità nelle loro condizioni di lavoro e di vita.
Come il suo predecessore del ventesimo secolo, questo progetto ruota intorno al meccanismo psicosociale di spostare la paura e l'ansia delle masse in tempi di crisi capitalistiche acute verso comunità designate come capri espiatori, come i lavoratori immigrati, musulmani, e i rifugiati negli Stati Uniti e in Europa. Le forze di estrema destra realizzano questo meccanismo attraverso un discorso di xenofobia, ideologie sconcertanti che abbracciano la supremazia razziale/culturale, un passato mitico e idealizzato, il millenarismo e una cultura militarista e maschilista che normalizza e perfino glorifica la guerra, la violenza sociale e il dominio.
In questo senso, l'ideologia del fascismo del 21° secolo si basa sull'irrazionalità - la promessa di ripristinare la sicurezza e la stabilità non è razionale ma emotiva. Il discorso pubblico del regime di Trump del populismo e del nazionalismo, per esempio, non ha alcuna relazione con le sue vere politiche. Nel suo primo anno, il "Trumpismo" comprendeva la deregolamentazione - il virtuale schiacciamento dello stato regolatore - un taglio maggiore alla spesa sociale, alle privatizzazioni, alla riforma fiscale a favore dei ricchi e dei capitali ed esplicitamente contro i poveri e la classe operaia e un'espansione del sussidio statale al capitale: in breve, il neoliberismo sugli steroidi.
Negli Stati Uniti, i movimenti neofascisti hanno sperimentato una rapida espansione dall'inizio del secolo nella società civile, e anche nel sistema politico attraverso l'ala destra del Partito Repubblicano. Trump ha dimostrato di essere la figura carismatica capace di galvanizzare e incoraggiare le varie forze neofasciste, dai suprematisti bianchi, i nazionalisti bianchi, le milizie private, i neonazisti e il Ku Klux Klan, i cosiddetti "Guardiani del giuramento" (composto da ex militari e agenti di polizia di destra), il movimento patriottico, i fondamentalisti cristiani e i gruppi di vigilantes anti-immigrati.
Incoraggiati dallo spaccone imperiale di Trump, dalla sua retorica populista e nazionalista e dal suo discorso apertamente razzista, questi gruppi hanno iniziato un processo di impollinazione incrociata a un livello senza precedenti negli ultimi decenni, e sono riusciti ad avere una presenza nella Casa Bianca di Trump, e nei governi statali e locali in tutto il paese. Molte di queste organizzazioni hanno stabilito unità paramilitari in un processo che spesso implica una collaborazione con le agenzie repressive dello stato.
Il fascismo del 21° secolo e lo stato di polizia globale implicano una triangolazione tra: l'estrema destra, le forze autoritarie e neofasciste nella società civile, il potere politico reazionario nello Stato e il capitale corporativo transnazionale. Riguardo a quest'ultimo, le frazioni di capitale più inclini a un fascismo del 21° secolo sembrano essere la capitale finanziaria speculativa, il complesso militare-industriale-sicurezza, e le industrie estrattive - i tre, a loro volta, intrecciati con il capitale dell'alta tecnologia/digitale-.
I complessi estrattivi ed energetici devono rimuovere le comunità per essere in grado di appropriarsi delle loro risorse, il che le rende inclini a regimi repressivi e persino neofascisti. L'accumulo di capitale nel complesso militare-industriale-sicurezza dipende dalla guerra infinita e dai sistemi di repressione. E l'accumulazione finanziaria richiede sempre più austerità, che è molto difficile, se non impossibile, imporre attraverso meccanismi consensuali.
Dobbiamo ricordare che il trionfo e altre risposte dell'estrema destra e neofasciste alla crisi stanno emergendo in tutto il mondo in modo reattivo alla ribellione delle classi lavoratrici e popolari. Una ribellione globale contro la classe capitalista transnazionale si è diffusa in tutto il mondo dopo la grande recessione del 2008. Forse il compito più urgente in questo momento è l'organizzazione di un fronte unito contro il fascismo e la guerra globale. È improbabile che l'élite transnazionale si opponga per la maggior parte al fascismo del XXI secolo nel potere politico se quelli in basso minacciano il controllo dall'alto.
Tuttavia, le élite con maggiore saggezza cercheranno progetti di riforma - anche riforme radicali - al fine di salvare il sistema stesso. Dobbiamo sostenere questi progetti riformisti nella misura in cui attenuano le peggiori depredazioni del capitalismo globale e che ci portano oltre la soglia della guerra e del fascismo. La classe operaia globale ha bisogno di grandi alleanze, anche con gli elementi riformisti dell'élite transnazionale.
Tuttavia, le élite con maggiore saggezza cercheranno progetti di riforma - anche riforme radicali - al fine di salvare il sistema stesso. Dobbiamo sostenere questi progetti riformisti nella misura in cui attenuano le peggiori depredazioni del capitalismo globale e che ci portano oltre la soglia della guerra e del fascismo. La classe operaia globale ha bisogno di grandi alleanze, anche con gli elementi riformisti dell'élite transnazionale.
Ma la riforma del capitalismo è stata storicamente realizzata meno dall'illustrazione delle élite che dalle lotte di massa dal basso che costringono le élite alla riforma. Il modo migliore per ottenere una riforma del capitalismo globale è lottare contro di esso. Se il riformismo fallisce dall'alto e se la sinistra non riesce a prendere l'iniziativa, la via potrebbe essere lasciata aperta per un fascismo del XXI secolo basato su uno stato di polizia globale.
***Questo articolo è una sintesi di un saggio più ampio sullo stato di polizia globale che appare nel nuovo libro dell'autore, Into The Tempest: Essays on the New Global Capitalism, pubblicato da Haymarket Books
***Questo articolo è una sintesi di un saggio più ampio sullo stato di polizia globale che appare nel nuovo libro dell'autore, Into The Tempest: Essays on the New Global Capitalism, pubblicato da Haymarket Books
William I. Robinson è Professore di Sociologia, Università della California a Santa Bárbara
Fonte: Estado policiaco global
Traduzione di Alba Canelli
Fonte: Estado policiaco global
Traduzione di Alba Canelli
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