È il primo studio nel suo genere a documentare gli effetti transgenerazionali della sostanza chimica tossica.
Questa analisi mostra come i discendenti dei discendenti dei discendenti esposti all'erbicida avessero maggiori probabilità di sviluppare malattie della prostata, dei reni e delle ovaie, obesità e anomalie alla nascita.
Secondo lo
studio le valutazioni
dei rischi
dovrebbero tener conto della capacità delle sostanze chimiche di
influenzare le generazioni future attraverso effetti
transgenerazionali, piuttosto che limitarsi a considerare gli impatti
sulla salute derivanti dall'esposizione diretta:
Le osservazioni suggeriscono che la tossicologia generazionale deve essere integrata nella valutazione del rischio del glifosato e di tutti gli altri potenziali tossici [.....]. La capacità del glifosato e di altri agenti tossici ambientali di avere un impatto sulle generazioni future deve essere considerata, ed è potenzialmente importante quanto la tossicologia dell'esposizione diretta effettuata oggi per la valutazione del rischio".
In
altre parole: "Le osservazioni suggeriscono che la tossicologia
generazionale dovrebbe essere incorporata nella valutazione del
rischio del glifosato e di tutti glifosato e di tutti gli altri
potenziali tossici (...).
Bisogna
considerare la capacità del glifosato e di altri tossici ambientali (sarebbe più corretto chiamarli tossici industriali
perché sono creati dalle industrie e hanno un uso industriale, non
provengono dall'ambiente naturale), di avere un impatto sulla salute
delle generazioni future.
Quindi,
questo studio fornisce prove allarmanti a sostegno della necessità di rimuovere il glifosato dal mercato europeo, secondo Genon
Jensen
della Health and Environment Alliance (HEAL).
"Se un pesticida mostra danni che si verificano di generazione ingenerazione, di sicuro questa è un'opportunità per la Commissione europea di adottare misure più precauzionali per proteggere la nostra salute".
Questa
organizzazione è stata una delle forze trainanti dell'Iniziativa dei
cittadini europei per il divieto
del glifosato,
che è stata firmata da 1,3 milioni di persone dopo la valutazione
dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC)
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), secondo cui
questo erbicida è una probabile sostanza cancerogena.
Nel 2017 glifosato è stato ri-autorizzato sul mercato europeo per un periodo
di cinque anni. Alcuni giorni fa la Commissione ha nominato
quattro paesi (Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia) relatori
per la prossima valutazione del glifosato.
Il progetto di regolamento sul suo utilizzo sarà adottato nelle
prossime settimane dalla Commissione.
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